Le zone umide e i canneti sono divenuti ambienti molto rari soprattutto
a causa delle bonifiche degli scorsi secoli. Proprio perchè
sono rimasti purtroppo dei luoghi puntiformi sul territorio,
sono divenuti importantissime aree da tutelare specialmente
per la conservazione degli uccelli.
Il canneto, formato in prevalenza dalla
cannuccia di palude, è indispensabile per la nidificazione
di molti uccelli palustri specializzati. Tra di essi vi sono
Cannaiola, Cannareccione,
e alcuni aironi, in particolare Tarabusino,
Sgarza ciuffetto, Nitticora
e Airone rosso, presente con quattro coppie.
Il canneto è inoltre fondamentale come luogo di sosta
e, oltre alle specie già elencate, ve ne sono altre
che lo utilizzano durante l'anno. Per esempio le rondini si
accalcano nei canneti in dormitori che possono contare anche
migliaia di individui, mentre in inverno osserviamo lo svernamento
del Tarabuso e del Luì piccolo
siberiano (ssp tristis).
Anche specie con problemi di conservazione,
come Voltolino, Schiribilla
e Beccaccino, utilizzano canneti di una certa
estensione durante la migrazione.
Tra i molti passeriformi che migrano in maniera preferenziale
nel canneto vi sono inoltre Pettazzurro,
Stiaccino, Saltimpalo, Cutrettola
e Ballerina gialla.
Durante i passi migratori è possibile
avvistare alcune sterne come la Sterna maggiore,
la Sterna zampenere e i mignattini oppure
il Fenicottero, il Mignattaio
e la Cicogna nera.
Riconquistate dalla natura, oggi queste
aree sono per la maggior parte dedicate alla conservazione
della fauna e della vegetazione che le abita libera e indisturbata.