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Molte sono le volpi che attraversano furtive la macchia a caccia di conigli selvatici o di uccelli e a fargli concorrenza troviamo la faina e la donnola. La martora invece preferisce cacciare tra le fronde degli alberi i colombacci addormentati o i ratti neri di cui saccheggia spesso i nidi. Sempre a terra conduce vita tranquilla il riccio, che con la talpa è il più grosso mammifero insettivoro del Parco. Oltre a loro sono sicuramente presenti vari tipi di topiragno, tra cui il minuscolo mustiolo etrusco, lungo solo un paio di centimetri e considerato a buon diritto il più piccolo mammifero d’Europa. |
Potreste incontrare su un viottolo un animale
tozzo, con l’andatura caracollante e il muso a strie bianche e nere: è
il fiero tasso. Di dimensioni simili, ma con un carattere molto
più timido è l’istrice anch’ esso presente nel Parco,
viste le testimonianza che lascia abbondanti dietro di se , costituite
dai tipici aculei bianchi e neri.
Tra gli ungulati sono sicuramente presenti il cinghiale e il capriolo, di difficile avvistamento il primo, praticamente un fantasma il secondo. |
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I numerosi uccelli che frequentano il Parco sono sicuramente una compagnia più disponibile a farsi osservare rispetto agli affascinanti ma timidi mammiferi. I merli accompagnano lungo il proprio cammino chiunque visiti il Parco, mentre sono frequenti le visite dell’intelligente e curiosa ghiandaia che si avvicina combattuta tra il desiderio di osservare più da vicino l’intruso e la paura che secoli di caccia le hanno inculcato. |
Molto comuni i fringuelli, i verdoni, i cardellini e i verzellini. Non mancano mai i pettirossi e le capinere. Comuni il picchio rosso maggiore e il picchio verde, più raro e localizzato il picchio rosso minore. Assidui frequentatori dei tronchi sono poi anche il rampichino e il picchio muratore che picchi non sono. Quest’ ultimo è particolarmente socievole e capita spesso di poterlo osservare da molto vicino mentre percorre i tronchi su e giù alla ricerca di larve di insetti xilofagi. |
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Nella macchia tanti piccoli uccelli si
contrastano a colpi di canto e vi possiamo incontrare l’ occhiocotto,
la sterpazzola, la sterpazzola di Sardegna e la sterpazzolina.
Visti gli ultimi nomi riteniamo sia inutile descriverne gli ambienti preferiti.
Con loro è protagonista di questa specie di piano terra della vegetazione
lo scricciolo dal canto potentissimo.
Nel periodo estivo anche i colorati gruccioni, l’ upupa dalla cresta appariscente e la ghiandaia marina dai colori iridescenti frequentano il Parco. |
Nei periodi dei passi le balie nere e i pigliamosche cacciano lungo i sentieri piccoli insetti , mentre le averla piccola, capirossa e cenerina cacciano coleotteri, micromammiferi e piccoli uccelli dagli steli più alti delle piante della macchia. Alcuni di questi uccelli si fermano poi a nidificare. Chi invece è per tutto l’ anno attiva fra le fronde degli alberi è la famiglia della cince che in piccole bande rumorose si aggirano fra i rami in cerca di cibo. Se ci capiterà di incontrarle faremo allora conoscenza con la cinciallegra, la cinciarella, la cincia mora e il codibugnolo. A loro si uniscono spesso i piccoli e verdi luì e i colorati e minuscoli regoli e fiorrancini. |
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Nel buio della notte, infine, può
capitare di ascoltare un richiamo lugubre, ma dolce e dalle note flautate:
è quello dell’allocco che esce dal suo rifugio diurno per
recarsi a caccia di topi, arvicole e ratti. Con lui una piccola e simpatica
cacciatrice, che a volte ci è dato di osservare anche di giorno,
la civetta lancia il suo verso a volte più simile a un miagolio,
altre a uno squittio.
Tra i rettili presenti nel Parco troviamo infine il biacco, il colubro di Esculapio, il cervone e la natrice dal collare. Sono sicuramente presenti esemplari di vipera comune ed è da accertare la presenza delle coronelle |
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Sono presenti sia la lucertola muraiola che la lucertola campestre e il coloratissimo ramarro.
Rarissima ma ancora presente la testuggine di Hermann per la quale si spera vi siano interventi mirati in un futuro che non sia troppo lontano. Si possono incontrare tra l’erba alta, ma difficilmente riuscirete a vederli se non siete accompagnati da un esperto la luscengola e l’orbettino, che sembrano essere una via di mezzo tra i sauri e gli ofidi.
Tra gli anfibi, un tempo molto numerosi, è sicura la presenza del solo rospo comune data la mancanza di siti riproduttivi che il prosciugarsi delle piscine interdunali ha determinato.
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Uccelli
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Ultimo aggiornamento: 16/5/97
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