ALEMANNO SI RITIRA, LA RACCOLTA FIRME PROSEGUE LA LIPU: "ORA SI APPLICHI LA 157"
<<Il ritiro del DDL Alemanno è il segno evidente di quanto sia insostenibile e artificioso il tentativo, messo in piedi in Parlamento, di stravolgere la 157 e riportare in vita una caccia che non esiste più e che non potrà più esistere>>. Lo afferma Danilo Selvaggi, Responsabile Rapporti Istituzionali LIPU, dopo il ritiro del disegno di legge del ministro Gianni Alemanno.
<<E' evidente - prosegue Selvaggi - che i motivi del ritiro del DDL non sono solo procedurali ma profondamente sostanziali. Il Governo e la maggioranza stanno forse rendendosi conto che smontare la legge che tutela la fauna e regolamenta la caccia è un progetto malsano, ingiustificato, antiscientifico e, peraltro, totalmente impopolare. Basti pensare all'incredibile successo della petizione della LIPU: 10.000 firme in soli dieci giorni per dire no alla caccia selvaggia. Un risultato inaspettato persino per noi e che deve fare seriamente riflettere>>.
Ora, secondo la LIPU, è necessario prendere atto che la strada è un'altra: abbandonare definitivamente il progetto di stravolgere la legge e lavorare per una sua effettiva e corretta applicazione, a cominciare dall'analisi dei suoi primi dieci anni di vita.
<<Si tenga presente - conclude Selvaggi - che le audizioni svoltesi in Parlamento hanno dimostrato con chiarezza la contrarietà di quasi tutti gli auditi alle proposte di modifica della legge 157: non solo gli ambientalisti, ma anche gli agricoltori, il Corpo Forestale dello Stato, gli esperti tecnici, alcuni ministri del governo italiano e persino buona parte del mondo venatorio. Per non parlare dei segnali negativi indirettamente giunti dalla Commissione europea sulle ipotesi di allargare i tempi e le specie di caccia. Insomma, le proposte di legge sulla 157 meritano la stessa sorte del disegno Alemanno: il ritiro definitivo>>.
Ufficio Stampa LIPU, Venerdì - 05 Marzo 2004 |