Rassegna
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La Direttiva Uccelli compie 25 anni. Un importante traguardo per la protezione degli uccelli e i loro habitat. 2^ parte
La caccia. La
Direttiva uccelli ha rivoluzionato la regolamentazione dell'attività
venatoria in Europa ed è proprio da mondo venatorio che è
venuta la più accanita e persistente resistenza alla sua attuazione,
nonchè ripetuti tentativi di modificarla. La Direttiva si basa
sul fondamentale principio secondo il quale tutte le specie sono protette
e l'attività venatoria va vista come un utilizzo limitato che non
dovrebbe mai pregiudicare lo stato di conservazione delle specie.
Nel nostro paese il recepimento della Direttiva ha eliminato due mesi
dalla stagione venatoria (febbraio e marzo), ha introdotto il divieto
di utilizzo di mezzi non selettivi (reti, trappole, vischio ecc), e ha
ridotto le specie cacciabili del 37%. In conseguenza, durante l'ultimo
decennio si è potuto assistere ad un'importante ripresa di molti
uccelli duramente colpiti dalla caccia come: rapaci, ardeidi ed anatidi,
che hanno visto aumentare le loro popolazioni nidificanti e svernanti,
espandere i propri areali e diventare più visibili per gli appassionati
di natura. |
Negli ultimi 20
anni in Italia il numero di cacciatori è sceso di circa il
50%
Nel 1992 in Italia
viene approvata la legge 157 che rivoluzione la regolamentazione
della caccia, accorciando la stagione venatoria e proteggendo molte
specie di uccelli
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La conservazione degli habitatMeno
positivo è invece il bilancio della conservazione degli ambienti
vitali per la sopravvivenza dell'avifauna. La Direttiva prescrive, in
maniera forte ma abbastanza generica, la conservazione di habitat suffucienti
in estensione e qualità per il mantenimento delle popolazioni di
uccelli.Lo strumento principale a questo fine è la designazione
di Zone di Protezione Speciale (ZPS). Questi siti prioritari tutelati,
insieme a quelli designati dall'altrettanto importante Direttiva Habitat
(SIC-Siti di Importanza Comunitaria), costituiscono la Rete Natura 2000,
uno strumento basilare per la conservazione della natura europea.
Le ZPS in Italia sono più di 400, ma siamo ancora lontani dal coprire
tutti i siti individuati dal progetto IBA come prioritari. Nel marzo scorso
l'Italia è stat condannata presso la Corte di Giustizia Europea
per l'insufficiente designazione di ZPS. Nonostante ciò solo poche
Regioni si sono attivate in questi mesi per mettersi in regola. Ancora
più preoccupante risulta l'aspetto della gestione dove in molti
casi si assiste ad un loro continuo degrado o addirittura alla quasi completadistruzione.
Se per le specie vulnerabili alla caccia si è osservato un generale
miglioramento nell'ultimo decennio, per quelle legate ad habitat minacciati
(pascoli, steppe, ambienti agricoli ecc) si è osservato viceversa
un continuo declino: Gallina prataiola, Calandra,
Calandrella, Occhione calano man mano
che sparisce il loro ambiente. |
Gli Stati Membri devono
preservare, mantenere e ripristinare una sufficiente diversità
di habitat per tutte le specie di uccelli selvatici.
LIPU e BirdLife proteggono la Direttiva.
Attivissima la lobby politica e la vigilanza presso le istituzioni
europee per sventare i tentativi di affossamento della Direttiva.
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LIPU Nazionale, Venerdì - 30 Aprile 2004 |
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