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Rassegna stampa - CHM LIPU Ostia

PETIZIONE LIPU
In Italia milioni di piccoli uccelli protetti vengono uccisi legalmente!

Tre sono le possibilità di deroga previste dall'articolo 9.1 della Direttiva:

A)quelle concesse nell'interesse della salute e sicurezza pubblica e per prevenire gravi danni all'agricoltura;

B)quelle concesse per particolari fini scientifici;

C)quelle concesse per consentire la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità.

PERCHE' LA "LETTERA C" VA ABOLITA.
Se le prime due deroghe hanno un senso comprensibile, le deroghe da lettera c) sono del tutto ingiustificabili.
Grazie ad esse, si cacciano senza valide ragioni uccelli appartenenti a specie protette.
Si tratta, molto spesso, di piccoli uccelli protetti come i fringuelli, le peppole, i passeri.
Inoltre, come se non bastasse, lo si fa anche venendo meno ai dettami dello stesso meccanismo di deroga previsto alla lettera c), cioè che la caccia avvenga solo su "piccole quantità" di uccelli.

Sono invece milioni e milioni, ogni anno, i piccoli uccelli protetti abbattuti, nelle varie regioni italiane, tramite le deroghe da lettera c).
Se consideriamo questo dato nel contesto della già grave situazione italiana (alta densità dei cacciatori, specie in declino ancora cacciabili, altissima incidenza del fenomeno del bracconaggio, scarsa capacità di controllare i dati di caccia ecc.), ne emerge che la necessità di sospendere o addirittura abolire -come noi dovremmo chiedere- l'applicazione della lettera c) in Italia è impellente.

La deroga da lettera c) va quindi abolita perché:
questo tipo di deroghe è un escamotage per consentire la caccia fine a sé stessa, senza reali necessità, a uccelli non cacciabili;
si tratta quindi di deroghe attivate per "puro divertimento", e non è accettabile abbattere uccelli non cacciabili per puro divertimento;
si tratta di deroghe spesso difese con motivazioni legate al "rispetto delle tradizioni".
Motivazione che, anch'essa, non regge. La stessa Corte di Giustizia europea, in varie sentenze, ha subordinato le tradizioni popolari venatorie alla conservazione della natura: dapprima viene la conservazione degli uccelli, in seguito le abitudini e le tradizioni venatorie. E la conservazione degli uccelli va quindi perseguita anche se dovesse comportare la modifica di comportamenti e abitudini consolidate, ovvero di usi e tradizioni;
in Italia si abbattono milioni di uccelli per deroghe da lettera c), in modo che la stessa lettera c) -che parla solo di piccole quantità di uccelli da abbattere- sia infranta da chi la utilizza.

In definitiva, è giunto il momento di dire basta alla caccia ai fringuelli, ai passeri, alle peppole, ai piccoli uccelli protetti.

FIRMA QUESTO APPELLO!

LIPU CHM Ostia Litorale, Sabato - 10 Maggio 2008

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