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Rassegna stampa - CHM LIPU Ostia

ETICA DELLA FOTOGRAFIA NATURALISTICA
di Lorenzo Nottari



La discussione sull’etica della fotografia naturalistica sta vivendo un momento molto importante e ricco di spunti. Per questo ringrazio Riccardo Trevisani e gli amici di Birdwatching & Wildlife per la possibilita’ di scrivere questo articolo che vuole essere uno spunto di riflessione e spero di condivisione, affrontando diverse tematiche inerenti la nostra passione.
Chi vi scrive ha la fortuna di frequentare diverse associazioni, tutte legate alla Natura, con la sua conoscenza e quindi il suo rispetto e tutela. Parlo di associazioni come il Cai di Roma (alpinismo e guida escursionismo giovanile) Wwf (corsi educazione ambientale e cogestione Oasi Vasche di Maccarese-Roma) e la LIPU di Ostia di cui sono un volontario attivista, birdwatchers educatore ambientale.

Avrete già capito quale è il mio approccio quando faccio fotografia; e o quando le osservo in mostre e riviste. Il fotografo naturalista e’ tra i primi e piu’ importanti comunicatori della Natura, dal suo scatto lo spettatore ne trae diversi messaggi, diversi spunti. Dimentichiamo spesso che siamo solo ospiti di questo meraviglioso palcoscenico che e’ la Natura. La maggior parte dei reportage propongono scatti in cui l’animale non viene fatto conoscere, ma e’ strumentale alla foto, al documentario, facilmente vendibile agli spettatori. E’ così i leoni restano nel nostro immaginario solo dei micidiali killer, senza parlare dell’etologia dei loro branchi e dei forti legami della colonia. Oppure lo squalo bianco e’ il solito sbranatore di foche ed otarie, e non viene mai valorizzata la sua importanza come indicatore ambientale visto che e’ una delle specie più antiche del nostro pianeta.
O come il Falco pellegrino, che e’ conosciuto dai più come il rapace più veloce del mondo, ma nessuno conosce i gli intensi legami di coppia e gli spettacolari giochi aerei preludio del corteggiamento e delle copule. Questi esempi possiamo categorizzarli nei danni “indiretti” della fotografia naturalistica, danni di comunicazione,dove noi fotografi; con la nostra preparazione dovremmo invece trasmettere, far nascere nei visitatori delle nostre mostre, nuovi  messaggi, nuovi argomenti volti prima di tutto alla conoscenza, conservazione e valorizzazione della Natura. Se non conosciamo quello che stiamo fotografando, come interpreterà la foto lo spettatore? Cosa vedrà nello scatto? Questa e’ una buona domanda da porsi mentre facciamo foto e quando scegliamo quella da pubblicare. Si tratta di un miglioramento culturale che richiede tempo, conoscenza e passione ma che crea una sorte di educazione ambientale indiretta negli spettatori che, oltre ad aver visto delle foto, tornano a casa arricchiti di nuove conoscenze ed informazioni sull’argomento. E’ quindi fondamentale accrescere la nostra conoscenza, dobbiamo essere curiosi e capire quello che succede davanti a noi e che renderemo immortale con uno scatto.

Vorrei farvi altri esempi che possiamo chiamare danni “diretti” della fotografia naturalistica, che inconsapevolmente possiamo arrecare agli animali stessi, come le foto ai nidi ed ai rapaci notturni. Foto che possono essere giudicate belle, anche tenere e dolci nel caso dei nidi oppure misteriose e magiche nel caso dei rapaci notturni. Molte specie effettuano centinaia, migliaia di chilometri per arrivare dall’Africa nella nostra penisola, per nidificare o per riposarsi e continuare il loro lungo cammino verso il nord, il meraviglioso mondo del Popolo Migratore.
Esemplari che possono pesare poche decine di grammi, che hanno volato su mari e montagne per decine di giorni e che noi immortaliamo con una bella foto; la loro tutela e’ meno importante del portare a casa uno scatto? Oppure le centinaia di foto ai nidi che vediamo sul web, anche queste in maggior parte con il fash, scatti effettuati senza la minima etica, senza farsi domande sul disturbo creato e sulle potenzialità di abbandono del nido da parte degli adulti.

Esiste una Direttiva Europea detta “Direttiva Uccelli” in cui sono elencate le specie maggiormente da proteggere. Date un’occhiata al link e scoprirete come specie che riteniamo comuni da fotografare siano in realtà ingrave pericolo e quindi bisognose delle nostre attenzioni:

www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette

LIPU CHM Ostia Litorale, Domenica - 10 Giugno 2012

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