Gabbiano ferito sulla spiaggia di Ostia, i bagnanti si mobilitano per salvarlo chiamando la LIPU di Ostia
Ci siamo avvicinate e ci siamo rese conto che forse aveva un’ala ferita e le sue piume bianche erano tutte annerite», raccontano Francesca e Arianna, un’avvocato e un’insegnante di Monterotondo che hanno dato l’allarme. «Ci siamo informate attraverso internet e abbiamo chiamato la Lipu di Ostia», aggiungono. «All’inizio ci avevano detto di provare a sistemarlo noi in uno scatolone, ma dopo si sono resi conto che era meglio venire subito sul posto», dicono le ragazze.
Dall’oasi Lipu dell’Idroscalo, alle spalle del Porto, a una decina di chilometri di distanza, Alessandro Polinori, fondatore della sezione locale della Lega italiana protezione uccelli, si mette in macchina e raggiunge lo stabilimento. «Stiamo recuperando decinde di animali selvatici in difficoltà in questi giorni - spiega - facciamo opera di primo soccorso e poi li consegnamo al Crfs Lipu di Roma».
Polinori lo prende con cura tra le mani, lo ripone in uno scatolone. La diagnosi è immediata: «È intossicato. Succede spesso, i gabbiani da bravi uccelli spazzini mangiano spesso anche rifiuti, fino a rimanere intossicati. La prima cosa è farlo riprendere e sostanzialmente “depurare” dall'intossicazione, per poi riprendere a mangiare regolarmente. I sintomi dell’intossicazione sono debolezza, impossibilità di sorreggersi sulle zampe e feci verdi. A volte rimangono anche intossicati a causa di fertilizzanti utilizzati in campagna».
Per casi di emergenza il riferimento è sempre il CRFS Lipu Roma, tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30 al numero 06/3201912. «Ma il recupero degli animali sul posto - aggiunge Polinori - non può essere sempre possibile, dipende dalla disponibilità dei volontari».
Il Messaggero.it - articolo di Alessia Marano, Domenica - 09 Agosto 2015 |